Oggi 22 marzo si festeggia il #Water Day ovvero la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita nel 1993 dalle Nazioni Unite.

La giornata mira ad evidenziare l’importanza dell’acqua per la vita e il futuro del nostro pianeta, promuovendo un suo uso intelligente al fine di renderla accessibile a tutti.

Sono circa 600 milioni le persone che al giorno d’oggi, infatti, non possono usufruire di acqua potabile nelle proprie abitazioni. Un numero drammatico soprattutto se paragonato alla percentuale di acqua che tutti i giorni viene sprecata nel corso della nostra routine quotidiana, pari al 30% circa di quella realmente utilizzata per assolvere i nostri bisogni.

L’Onu ha per questo motivo deciso di dedicare l’edizione 2017 alle acque reflue, ovvero quelle contaminate da attività domestiche, industriali e agricole, che vanno ridotte, depurate e riutilizzate. L’obiettivo è quello di “migliorare entro il 2030 la qualità dell’acqua eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale”.

Un’interessante strumento per comprendere meglio quella che è la situazione idrica mondiale ci è fornito da Federico Bompan con il testo “Watergrabbing – An Atlas of Water”, attraverso il quale siamo chiamati a prendere coscienza della situazione drammatica in cui vivono alcune parti dell’umanità, dove purtroppo l’acqua non è ancor oggi un bene comune e un diritto di tutti.

Versione Stampabile