Il giorno della Gibiana, è una di quelle usanze con profonde radici in Brianza. La Gibiana o Giubiana è una festa tradizionale molto popolare in Brianza e nelle terre milanesi, dell´altomilanese, varesine e comasche.

L´ultimo giovedì del mese di gennaio vengono accesi dei grandi falò nelle piazze e nei luoghi principali in cui viene bruciata la Gibiana, ovvero una grande effige di paglia e di stracci.

Secondo la tradizione la Gibiana è una strega, spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Vive nei boschi delle nostre Groane e grazie alle sue lunghe gambe non mette mai piede a terra ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco, soprattutto i bambini e li fa spaventare. L´ultimo giovedì di gennaio (il nome deriva appunto da "giovedì", giorno in cui, secondo la tradizione, si riunivano le streghe per i loro riti) andò alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma le tese una trappola: preparò una gran pentola piena di risotto giallo (con lo zafferano) con la luganega (salsiccia) e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso. La strega sentì il buon odore e corse verso la pentola e cominciò a mangiare il risotto. Il risotto era tanto ma era così buono che la Giubiana non si accorse che stava per arrivare il sole che uccide le streghe. Così il bambino fu salvo.

Una volta si bruciavano i malgasch, residui rimasti sui campi del raccolto precedente. Si dice che questo fatto attenuava la diffusione dei fastidiosi moscerini nella successiva bella stagione.

Sono particolarmente invitati i Regiuu di Limbiate (gli anziani del paese) che aiuteranno a dividere i bimbi presenti in Bun e i Gramm ma non bisogna preoccuparsi... il falò li salverà tutti dalle cattive intenzioni della Gibiana.