[21/7/2016] - Consiglio Comunale

Consiglio Comunale

In occasione del Consiglio Comunale di mercoledì 20 luglio il Presidente, Vincenzo Romeo, ha ricordato la strage di via d'Amelio:

 

“Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia”

Così il Capo dello Stato nella giornata di ieri, 24° anniversario della strage di via d’Amelio.

Onorare Borsellino, però, non significa solamente ricordare quanto accaduto ma, soprattutto per coloro che rappresentano le istituzioni, diffondere la cultura della legalità ogni giorno operando in modo trasparente e intransigente e rappresentando per tutti i cittadini un esempio.

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, ai quali il 26 febbraio 2001 il Comune di Limbiate ha dedicato la sua aula consigliare, non erano semplicemente magistrati che facevano il proprio lavoro ma uomini che avevano accettato consapevolmente tutti i rischi e le problematiche che avrebbero incontrato nello svolgere un ruolo attivo contro la criminalità organizzata.

Borsellino ebbe modo di definirsi in più occasioni un “cadavere che cammina” e nonostante tutto ha continuato a credere e ad operare come se l’unica via per la salvezza fosse la lotta e non la sottomissione al sistema mafioso.

Un insegnamento per ognuno di noi; dobbiamo imparare a vivere secondo questi canoni e non voltarci dall’altra parte. Dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni la forza di combattere attivamente la criminalità organizzata e renderli da subito consapevoli che uniti e nel giusto si è sempre più forti.

Tutti noi ricordiamo il senso di smarrimento ed il silenzio che ha invaso l’Italia dopo la strage di Capaci dove persero la vita il giudice Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta. Il 23 maggio 1992 si apriva una voragine non solo sull’autostrada ma anche nello Stato. Voragine che si è ingrandita dopo il 19 luglio dello stesso anno, quando una domenica pomeriggio, un’autobomba uccise Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta nonostante i numerosi allarmi lanciati da più parti.

Ci sentivamo tutti attaccati ed impotenti, incapaci di muoverci come avvolti da una pesante nube che ci impediva di agire.

Oggi, 24 anni dopo, anche grazie al loro esempio sappiamo di dover svolgere un ruolo attivo solo così saremo sempre più forti, solo così riusciremo ad avere la meglio. Solo così l’Italia e la democrazia vinceranno sul malaffare.


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