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Storia
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Storia di Limbiate
Limbiate è una grossa cittadina, appartenente alla Provincia di Monza e Brianza e occupa una posizione centrale nella fascia delle Groane (è immersa nell´omonimo parco), in una zona nella quale le caratteristiche geologiche del suolo hanno determinato condizioni di scarsa produttività per l´agricoltura, ma un terreno "fertile" per l´urbanizzazione.
Il suo nome, in origine "Lemiate", significa "limite", e indica proprio il lembo di terra che confina con le Groane.
Gli altri due centri che, originariamente "autonomi" si unirono in epoche successive a formare la odierna cittadina sono Mombello (Monte Bello) e Pinzano (Plantianus o Planziano, della Gens Plantia).
Una ricostruzione storica delle origini della nostra città non è semplice, mancando notizie precise anteriori al tredicesimo secolo.
Si possono tuttavia presumere, come del resto per altri centri della Lombardia, in particolare della zona dell´alto milanese, origini collegate ai processi di migrazione celtica di epoca preromana.
Successivamente, sempre accomunata in questa sorte ad altri insediamenti in Brianza e nelle Groane è probabile che la zona abbia visto i legionari di Roma stabilire qui i propri accampamenti invernali, in periodi di non belligeranza.
Notizie più certe risalgono, appunto, al tredicesimo secolo, quando Limbiate compare in una cronaca dove si racconta della missione di tale Alberto Confaloniero, podestà della repubblica milanese, che si accampò, nel 1285, nei pressi di Lemiate con la milizia che doveva affrontare i comaschi ed i torriani che avevano preso Castel Seprio.Limbiate, compresa nella Pieve di Seveso, seguì le vicende della stessa: alla fine del quindicesimo secolo, la Pieve passò sotto la giurisdizione dei Marliani, e con essa anche Limbiate e Mombello.Pinzano, al contrario, era nella contea di Bollate, feudo dei Pirovani.
La contea di Bollate passò, man mano, ad Ottaviano Rho (1518), fu confiscata per motivi politici pochi anni dopo e concessa prima a Francesco II Sforza e poi, nel 1530, a Giacomo Gallarati.
Nel 1580 fu investito della contea Giorgio Manriquez, i successori del quale nel XVIII secolo cedettero alcuni feudi, tra i quali appunto Pinzano, ad Ottavia Ugolani.
Limbiate seguì, come detto, le sorti della Pieve di Seveso, insieme con Mombello.
Furono proprietà di tale Antonio Carcassola (1538) che la cedette, insieme con Mombello ed altri a Bartolomeo Arese.
La famiglia Arese, ancora nel XVII secolo era tra i grandi proprietari del territorio limbiatese che ospita, come del resto gran parte della zona, le "case di soggiorno" delle famiglie nobili dell´epoca.
In ogni caso, almeno nel XVIII secolo la storia privilegia ancora Mombello rispetto a Limbiate, grazie soprattutto alla presenza della famiglia Pusterla, proprietaria dell´omonima grandiosa villa che sorge sulle colline, circondata del verde delle Groane.
La villa, molto antica, fu proprietà degli Arconati almeno dalla seconda metà del 1500 e divenne, nel 1718, proprietà dei Crivelli.
Il palazzo ebbe ospiti illustri come il re delle due Sicilie Ferdinando IV, ma, di certo, a dare maggior lustro ed onore alla casa fu Napoleone Bonaparte.
La villa, infatti, alla fine del 1700, fu la sede di una vera e propria corte e nella stessa si presero importanti decisioni storiche come la creazione della repubblica cisalpina, la fine della repubblica di Venezia, la caduta di Genova e furono gettate le basi del trattato di Campoformio.
Il 14 giugno del 1797, poi, nella cappella privata, fu celebrato il matrimonio tra Paolina, sorella del Bonaparte ed il generale Leclerc.
All´epoca dell´unità Limbiate e Mombello erano ormai una sola comunità, nel 1869, si unì a questi anche Pinzano, fino ad allora comune autonomo.
Limbiate seguì le sorti di molti comuni del paese e soprattutto di quelli delle località più vicine alle zone a maggior sviluppo industriale.
Oggi Limbiate è una piccola cittadina ormai alle porte di Milano.Il Vecchio municipio
L´edificio che fino all´inaugurazione della nuova sede ha ospitato gli uffici del Comune, è ora la "casa" del corpo di polizia locale e dell´ufficio commercio.
La storica sede del municipio di piazza V Giornate, epicentro della vita politica e amministrativa cittadina, cambia inquilino, dando alla nostra polizia la possibilità di lavorare in uno spazio sicuramente più ampio di quello di via fratelli Cervi e che permetterà di risolvere molti problemi di logistica e di organizzazione.
Il vecchio municipio, riconosciuto come patrimonio storico dalla Soprintendenza alle Belle Arti, passa così al nuovo edificio il testimone di principale sede
Il nuovo municipio
Sabato 24 aprile 2004 è stata celebrata la cerimonia di inaugurazione del nuovo palazzo municipale. La nuova sede, il cui ingresso affaccia sull´ampio piazzale realizzato lungo Via Monte Bianco, è stata consegnata alla cittadinanza al termine di una cerimonia che si è aperta con il saluto del Sindaco, l´alzabandiera accompagnato dall´Inno di Mameli, per proseguire poi con la benedizione ed infine con il tradizionale taglio del nastro.
Al termine della cerimonia ufficiale, mentre il Sindaco svolgeva le funzioni di cicerone per le autorità, la cittadinanza, intervenuta all´inaugurazione in misura andata forse oltre ogni più ottimistica previsione, ha allegramente "invaso" la nuova struttura, ristorata da un breve rinfresco offerto dall´amministrazione ed incuriosita dalla forma insolitamente rotondeggiante. Contrariamente a quanto si potesse, forse, pensare, causa la forma particolare, il "palazzo rotondo" ha comodamente accolto tutti gli uffici per i quali era previsto il trasferimento. Tutti i cittadini che hanno visitato il nuovo Comune sono rimasti favorevolmente impressionati dal modo in cui sono stati sfruttati gli spazi interni, con arredi disegnati su misura per permetterne la migliore utilizzazione possibile.
All´interno del "municipio rotondo", l´Amministrazione comunale ha posto l´accento, in particolare, sul piano terra, tutto dedicato al front-office, con l´obiettivo di offrire subito al cittadino un´informazione primaria, in un ambiente confortevole e moderno.
I freddi sportelli si sono trasformati in tavoli disposti a semicerchio all´ingresso del municipio, a sottolineare il senso di accoglienza e la disponibilità all´ascolto.
Al piano terra hanno trovato quindi sistemazione gli uffici di c.d. "front-office", gli uffici con la maggiore affluenza di pubblico: l´Ufficio relazioni con il pubblico, i servizi demografici (anagrafe, stato civile, elettorale e leva), anche l´ufficio tributi, l´ufficio scuola, l´ufficio tecnico hanno ora uno sportello al piano terra.
Al centro dell´open space, in corrispondenza della cupola, è stato previsto uno spazio espositivo permanente, dove si succederanno, periodicamente, mostre e progetti.
I piani superiori sono invece riservati al c.d. "back-office", agli uffici con minore accesso di pubblico. Al primo piano il settore tecnico, al secondo i servizi al cittadino e l´ufficio personale, al terzo gli uffici "istituzionali": il Sindaco, il direttore generale.
La Polizia municipale, invece, occuperà due piani del vecchio palazzo municipale, mentre la biblioteca ed i servizi alla persona manterranno le attuali sedi, rispettivamente in Villa Mella e presso il centro civico.